La sfida
Comunicare il maestro Antonio Canova è una grande sfida per diversi motivi, che cercherò di enunciare di seguito. In primo luogo Canova, artista maggiore del XIX secolo, è estremamente conosciuto in territorio italiano ma il suo nome non si è ancora esportato all’estero in maniera capillare come nel caso di un Giotto. Per questa ragione, un messaggio troppo astratto provocherebbe un’allontanamento dal soggetto. Onde evitare di cadere in uno dei cliché conosciuti abbiamo optato per un universo estetico latteo e luminoso, per un approccio di natura più scientifico, eliminando ogni referente emotivo-teatrale e dando un registro più matematico e binario.
Il concetto
Magister è un progetto innovativo che porta la cultura artistica al grande pubblico grazie ad un’intelligente sistema di riproduzioni visive. Da questo punto di partenza è nata l’idea della riproducibilità tecnica, dove il Canova è stato il pioniere, creando l’innovazione dei punti spazio-referenziali su di un oggetto a tre dimensioni. Tramite un sofisticato gioco di punti metallici (chiodini) posati su di un modello di gesso, il Canova ed i suoi assistenti lo potevano moltiplicare all’infinito. Un primo sistema d’industrializzazione della scultura. Questo elemento technico, il chiodino-puntino, diventa così il “motivo-chiave” della campagna del Magister–Canova, dove innovazione e “tecnne” sono centrali. I diversi puntini formano come un velo, un pattern, peculiare ed intrigante, che rende l’oggetto della campagna unico. Il soggetto scelto è stato selezionato con cura e minuzia per comunicare un concetto caro a Magister ed al progetto espositivo: dentro la testa del Canova. Dopo svariate ricerche, un basso-rilievo del maestro è stato trovato negli archivi di Possagno, una nuova icona vede il giorno sotto gli occhi di un pubblico contemporaneo.
La fotografia
Grazie alla collaborazione del rinomato fotografo Fabio Zonta, abbiamo potuto creare uno scatto perfetto, unico e degno di essere portatore del concetto di Magister-Canova. Seguendo una direzione artistica meticolosa, il basso rilievo è stato ripreso in maniera frontale, esaltando un riproduzione scientifica e matematica dell’opera. La luce si è voluta dolce e graziata, come come Canova amava ritrarre i suoi soggetti. Questo espediente ci ha permesso di dare allo scatto la sua unicità, staccandoci dall’iconografia esistente troppo teatrale per la missione della mostra Magister-Canova.
La tipografia
L’impianto tipografico s’interfaccia con l’immagine creando un contrappunto tra storia e contemporaneità. Il carattere tipografico Grafik Extra-Light disegnato da Christian Schwartz conferisce leggerezza e contemporaneità. Questo carattere modernista e lineare dona femminilità e delicatezza, come cita la fonderia un “sapore alla vaniglia”. La relazione tra i puntini e linee crea un gioco “gestaltico” di fusioni, tensioni ed amalgame, una vibrazione fine e delicata. La griglia tipografica riprende gli archetipi modernisti ed accentua lo sguardo del Canova che punta verso il futuro.
Progetto in collaborazione con l’agenzia di comunicazione integrata Susanna Legrenzi, Milano.
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